CAPANNA COMO

 
 

L’escursione alla Capanna Como, un rifugio arroccato su uno sperone roccioso lungo le sponde del lago Darengo, rappresenta uno dei migliori percorsi di trekking nella regione montuosa che circonda il lago di Como.

Questa piccola baita in pietra, di proprietà del CAI, risale al 1892 ed è stata restaurata nel 2006. Situata a 1790 m di altitudine su un poggio panoramico presso un lago dalle acque turchesi, è attorniata da una corona di montagne rocciose, dal profilo aguzzo e frastagliato, tra cui il Pizzo Campanile, il Sasso Bodengo, la cresta della Gratella e il Pizzo San Pio.

Il sentiero che lo raggiunge è ben segnalato e parte dal Crotto Dangri, a 650 m, nei pressi di Livo. Si tratta di una camminata piuttosto impegnativa, che supera i 1140 m di dislivello, con una durata approssimativa di circa 3-4 ore. Per cui il mio consiglio è di dedicare due giornate intere a questo percorso, approfittando della possibilità di dormire ad alta quota presso il rifugio, perfettamente attrezzato per l’occorrente. Per prenotarlo e ritirare le chiavi vi basterà contattare il responsabile che lo gestisce (scrivetemi in privato per il contatto o consultate direttamente la pagina del Cai).

 
 

L’escursione, poco conosciuta, vi farà scoprire un angolo del Lario nascosto e solitario, quello della Val Darengo, che alterna ampi prati d’alpeggio a boschi di faggio, cime rocciose e piccoli ruscelli e corsi d’acqua.

Il primo tratto inizia presso un antico ponte in pietra che attraversa il fiume Darengo e sale rapidamente raggiungendo la Cappella della Madonna di Livo. Da qui una mulattiera segue le stazioni della via crucis fino al bellissimo borgo di Baggio, un gruppo di case in pietra ormai disabitate che godono di una vista spettacolare sulla vallata.

Il sentiero prosegue con un leggero sali-scendi, attraversando più volte il corso del fiume, la cui presenza vi accompagnerà durante tutto l’itinerario. Dopo circa 2 ore e mezza avrete raggiunto uno dei luoghi più suggestivi di tutto il percorso, l’ampio e verde altopiano dell’Alpe Darengo, a 1380 m, circondato da fitti boschi di conifere e dai pendii scoscesi delle montagne. Se sarete fortunati potrete incontrare un gruppo di cavalli che è solito aggirarsi liberamente su questi prati. Un’emozione unica! Non rinunciate all’opportunità di scattare qualche foto con loro, perché si lasciano avvicinare facilmente.

Non vi resta che completare l’ultimo tratto, che si arrampica lungo il muraglione roccioso che potete intravedere di fronte a voi. Qui la pendenza del sentiero aumenta vertiginosamente, ma il paesaggio che si aprirà davanti ai vostri occhi una volta raggiunta la cima, vi ricompenserà della dura fatica.

Il lago, da cui ha origine il torrente Darengo che avete seguito durante il vostro percorso, è di una bellezza straordinaria: sulla sua superfice perfettamente immobile si rispecchia l’anfiteatro di montagne che lo circonda. A pochi metri dalla sua sponda sud si trova la vostra meta: un piccolo rifugio accogliente con una bellissima terrazza panoramica, da cui osservare il tramonto e, se non sarete troppo stanchi, anche lo spettacolo della volta celeste in piena notte. Qui regna un silenzio assoluto e l’aria è fresca e limpida: una combinazione perfetta per riprendere le forze in seguito alla lunga camminata.

Il giorno seguente, prima di riprendere la via del ritorno, vi consiglio di incamminarvi in direzione delle cime alle spalle del rifugio per ammirare il paesaggio dall’alto. C’è un bellissimo sentiero che sale fino a raggiungere il Passo dell’Orso, una cresta rocciosa che scollina nella valle di Dosso. Il panorama da lassù è qualcosa di magico, con il lago di colore blu intenso ai vostri piedi e le cime delle montagne che si susseguono a perdita d’occhio, nascoste qua e là da nuvole vaporose che transitano spinte dal vento.

 

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